
Un’onda di shock ha travolto Trieste: l’arresto di un sospettato nel caso di Liliana Resinovic, la donna scomparsa e ritrovata senza vita, segna un punto di svolta drammatico in un’inchiesta che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso. Dopo settimane di indagini serrate, la Procura ha finalmente fatto un passo decisivo, portando alla luce dettagli inquietanti che potrebbero cambiare il corso della vicenda.

Il silenzio che ha avvolto il caso è stato squarciato da rivelazioni scioccanti. Durante un interrogatorio durato cinque ore, Claudio Sterpin, compagno di vita di Liliana per quarant’anni, ha svelato un retroscena inaspettato: “Lei aveva un altro uomo nella sua vita.” Un’affermazione che ha gelato gli inquirenti e ha sollevato interrogativi angoscianti su una relazione passata con un farmacista, risalente a vent’anni fa, che Liliana aveva sempre considerato un capitolo chiuso.
Ma non è tutto. Poche settimane prima della sua scomparsa, Liliana ha inviato a Sterpin una poesia che inizialmente era stata interpretata come un addio. Tuttavia, si è scoperto che il testo era già presente online, firmato da un altro autore, gettando nuova luce su un messaggio che ora appare distante dalla personalità di Liliana. Gli investigatori si sono concentrati su dettagli concreti e motivazioni reali, scavando nelle sue ultime settimane di vita.
Le ultime settimane di Liliana hanno rivelato un cambiamento inquietante nei suoi comportamenti. Passeggiate solitarie in aree sconosciute, segretezza crescente nei confronti del marito, Sebastiano Visintin, l’unico indagato per omicidio volontario. Sterpin ha dichiarato: “Non l’ho mai visto cercarla come facevo io.” Le sue parole pesano come macigni, alimentando sospetti su un uomo che non ha mai mostrato segni di agitazione.
Le indagini hanno rivelato movimenti sospetti del telefono di Liliana, segnalando microspostamenti in zone industriali lontane dai suoi percorsi abituali. Questi dettagli hanno indotto gli investigatori a considerare la possibilità che qualcuno stesse manipolando il dispositivo per creare una narrazione coerente agli occhi delle autorità.

E mentre gli inquirenti continuano a setacciare ogni frammento di prova, il comportamento del marito continua a sollevare interrogativi. Mentre amici e conoscenti vivevano giorni di ansia, Visintin appariva distaccato, quasi rassegnato. La tempistica del ritrovamento del corpo, avvenuto tre settimane dopo la scomparsa, ha ulteriormente complicato il quadro, alimentando la convinzione che ci fosse una regia dietro la scomparsa di Liliana.
In un caso che si fa sempre più intricato, la verità sembra sfuggire. Ogni dettaglio, ogni testimonianza, ogni movimento diventa cruciale. La comunità è in attesa di risposte, mentre la Procura continua a lavorare per fare luce su un mistero che ha scosso le fondamenta di Trieste. L’arresto di un sospettato è solo l’inizio di un capitolo che potrebbe rivelarsi ancora più oscuro. La ricerca della verità continua, e tutti si chiedono: chi ha davvero messo in atto questo piano?